mercoledì 26 ottobre 2011

Madre di Dio Jaroslavskaja

E' passato qualche anno dal mio ultimo corso la mia salute non è stata delle migliori da ottobre 2008 in poi, devo ancora mettere l'olifa alle icone degli ultimi due corsi, ma il desiderio di riprendere a scrivere icone è grande, così decido di cimentarmi con il mio quarto corso, l'icona da realizzare è una Vergine della Tenerezza, la Madre di Dio Jaroslavskaja.

Questa volta il corso si svolge dai Carmelitani Scalzi presso la parrocchia del Corpus Domini di Milano,  un nuovo maestro, Antonio De Benedictis e una modalità di corso non continuativa, ovvero uno o due giorni al mese da novembre 2010 ed aprile 2011. Ho pensato che questa formula fosse meno stancante per me e così è stato. 
Ho conosciuto nuove persone e anche due sacerdoti che hanno partecipato al corso principianti, l'assistente di Antonio poi è una carissima amica, Rosella Crespi, che aveva frequentato il suo primo corso con me a Niguarda nel 2006; ma lei, a differenza della sottoscritta, realizzava già icone da autodidatta e soprattutto non si è maai limitata a fare icone solo durante i corsi come faccio io, per lei è diventato ora un lavoro a tempo pieno. Ha aperto anche un blog Non solo icone che vi consiglio di sbirciare.

Torniamo alla nostra Vergine di Jaroslav eccola qui terminata.

La mia seconda nuora Annalisa mi ricorda che nella loro nuova casa non hanno ancora un'immagine della Madonna, e io prontamente rispondo che ho scelto questo corso appunto perché sapevo che desiderava un'icona della Madonna.
E' un'icona molto bella, di quelle che avvolgi con lo sguardo e adori da subito.

sabato 15 ottobre 2011

San Simeone

«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
vada in pace secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo, Israele.»

«Nunc dimittis servum tuum, Domine,
secundum verbum tuum in pace:
Quia viderunt oculi mei salutare tuum
Quod parasti ante faciem omnium populorum
Lumen ad revelationem gentium,
et gloriam plebis tuae Israel.» 

Il Nunc dimittis, la bellissima preghiera che Simeone rivolge a Dio nel contesto della Presentazione di Gesù al Tempio, è anche chiamato Cantico di Simeone e viene recitato o cantato tutti i giorni nella Compieta.

Il Vangelo mette il Nunc dimittis sulle labbra del vecchio Simeone che aveva ricevuto dallo Spirito la promessa di sopravvivere fino alla venuta del Messia, mosso dallo stesso Spirito entra nel Tempio, prende tra le braccia il Bambino Gesù e loda Dio, chiede poi congedo a Dio perché ha potuto vedere il Cristo esprimendo la sua gioia (Lc 2,29-30) e predicendo la gloria del Salvatore.


Nel 2008 mi accingo a frequentare il mio terzo corso con l'intento di raffigurare l'icona di San Simeone.

L'icona che mi accingo a fare è un particolare della Presentazione del Signore al Tempio, in quanto raffigura solo San Simeone con in braccio Gesù, non compaiono Maria e Giuseppe che portano Gesù al Tempio. La Presentazione di Gesù al Tempio, nella Chiesa ortodossa orientale e in alcune Chiese orientali cattoliche, è una delle dodici grandi feste ed è chiamata "Hypapante".



E' una festa del Signore; ricorda uno dei primi episodi della vita di Gesù, narrato in Lc 2,22-39; è celebrata dalla Chiesa Cattolica il 2 febbraio, quaranta giorni dopo il Natale. In precedenza la festa era anche detta della Purificazione di Maria, perché, secondo la legge mosaica la donna che aveva dato alla luce un figlio maschio era considerata impura e non poteva accedere al Santuario per 40 giorni, che raddoppiavano con la nascita di una femmina. Trascorso il periodo, secondo l'usanza ebraica veniva presentato al Tempio, e qui in virtù delle preghiere e delle offerte, avveniva anche la purificazione della madre.

È detta popolarmente Candelora, perché in questo giorno si benedicono le candele, poiché nell'episodio Cristo è detto da Simeone "luce per illuminare le genti".
  


Quando ho visto l'immagine dell'icona originale che dovevamo riprodurre, non ero per nulla felice, la riproduzione era piuttosto rovinata e mi sembrava mancante di colori quindi difficile da riprodurre. Desideravo scrivere un'icona della Vergine e questa non mi soddisfaceva neanche un po'. 

Ma come al solito le strade del Signore non sono le nostre è Lui che muove i nostri passi, e volete sapere cosa penso ora, questa, per motivi diversissimi, è sicuramente tra le icone che preferisco.

Ma non solo, ho scoperto che mia nuora Elisabetta è molto devota a San Simeone e ogni sera ne recita la preghiera così come le aveva insegnato lo zio Carmelo Caporale. 

Come potete immaginare l'icona andrà in dono ad Elisabetta.
Pensate quindi al cuore con cui l'ho realizzata.

Ecco un particolare del busto e lo studio delle luci e dei volti.
vedi anche il post successivo con le immagini dell'icona da me realizzata di San Simeone e il pigmento dioptasio
 






















martedì 11 ottobre 2011

Rito ortodosso di benedizione delle icone

L'icona appena completata dall'iconografo, prima della consegna o dell'uso per la preghiera viene benedetta dal sacerdote.
Le icone da benedire vengono poste su un tavolino, messo davanti all'ambone.
Attorno alle icone vengono posti fiori e viene preparato l'incenso e l'acqua per la benedizione.

I testi variano secondo il soggetto rappresentato dall'icona.
Qui sotto il rito di benedizione per l'Icona di Cristo Pantocrator e le Feste del Signore.
 

Il sacerdote, dopo aver incensato le icone incomincia con una benedizione a Dio:
Sacerdote:    Benedetto sia il nostro Dio, in ogni tempo, ora e sempre e nei secoli dei secoli.
Coro:  Amen
Lettore:        Re Celeste, Consolatore, Spirito di verità, tu che sei presente in ogni luogo e riempi ogni cosa, arca di beni e datore di vita, vieni ed abita in noi, purificaci da ogni macchia e salva, Tu che sei buono, le nostre anime.
Coro:  Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi!
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi!
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi!
Santissima Trinità abbi pietà di noi.
Signore, lava i nostri peccati.
Sovrano, perdona le nostre colpe.
Santo, visita e guarisci le nostre infermità.
Signore, pietà. Signore, pietà. Signore, pietà!
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen

Sacerdote:    Padre nostro ...
Coro:  …che sei nei cieli, sia santificato il Tuo nome, venga il Tuo regno, sia fatta la Tua volontà, come in cielo, così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.

Sacerdote:    Poiché Tuo è il regno, la potenza e la gloria, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, ora e sempre nei secoli dei secoli.
Coro:  Amen
Sacerdote:    Alleluia, alleluia, alleluia!
Coro:  Alleluia, alleluia, alleluia!
 
Sacerdote:
Signore Dio, Padrone dell'universo, Dio dei nostri Padri, che hai voluto liberare il tuo popolo Israele dall'idolatria, affinché conoscesse te, solo vero Dio, e ti servisse per sempre: gli hai proibito di farsi un'immagine di te, vero Dio, e di venerarla.
Tu, che hai detto a Mosè di costruire l'Arca dell'Alleanza con i Cherubini, in memoria dei tuoi prodigi e dei tuoi benefici: hai comandato di venerarla con timore e rispetto e hai accettato tale venerazione come resa a te.
Tu hai mandato, quando i tempi furono compiuti, il tuo Figlio unico, nostro Signore Gesù Cristo, nato dalla Vergine Maria.
Tu hai accettato, in questo uomo, la condizione di schiavo: tu hai donato l'impronta del tuo santo volto al re Abgar per guarirlo dalla malattia.
O buon Padre e Signore dell'universo: noi abbiamo fatto queste immagini del tuo amato Figlio in ricordo della sua incarnazione salvifica, dei suoi miracoli e di tutti i prodigi che egli ha manifestato al genere umano, mostrandosi come uomo.
Noi le abbiamo fatte non come idoli, ma consapevoli che la venerazione data all'immagine è data all'originale di essa.
Posa il tuo sguardo, con bontà, sopra le nostre icone, e manda su di esse la tua benedizione celeste e la grazia dello Spirito Santo.
Benedici e santificale. Dà loro la forza contro le malattie e gli spiriti del male, ricolmale della forza della tua prima immagine.
Fa che tutti i tuoi fedeli che la venereranno ottengano la salvezza, che siano esauditi e dà loro la tua bontà e la tua grazia.
Tu sei la nostra santificazione e noi diamo gloria a te, con il tuo Figlio unico ed il tuo santo Spirito buono e vivificante, ora e sempre, nei secoli dei secoli.
Coro:  Amen
 
Sacerdote:    Preghiamo il Signore perché ci renda degni di ascoltare il Santo Vangelo.
Coro:  Signore, pietà. Signore, pietà. Signore, pietà!
Sacerdote:    Sapienza! In piedi, ascoltiamo il Santo Vangelo!
Pace a tutti
Coro:  E allo spirito tuo.

Sacerdote:    Lettura del Vangelo secondo Matteo  (Matteo 11, 27-30)
Coro:  Gloria a Te, o Signore, gloria a Te.
Sacerdote:    Stiamo attenti. Disse Gesù ai suoi discepoli: "Tutto è stato dato a me dal Padre mio: e nessuno conosce il Figlio se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, eccetto il Figlio e colui al quale il Figlio avrà voluto rivelarlo".
"Venite a me voi tutti che siete affaticati e stanchi, ed io vi darò completo ristoro. Prendete su di voi il mio giogo e imparerete da me, perché sono dolce e umile di cuore; e troverete pace per le vostre anime; perché il mio giogo è soave e il mio peso è leggero".
Coro:  Gloria a Te, o Signore, gloria a Te.
 
Sacerdote:    O Gesù dolcissimo, salvaci.
Coro:  O Gesù dolcissimo, salvaci.
Salva dai mali i tuoi servi, o pieno di misericordia, poiché fiduciosi a Te ricorriamo, Salvatore misericordioso, Sovrano di tutti, Signore Gesù.

Il Sacerdote si prepara a benedire la icona o le icone con l'acqua benedetta e recita a bassa voce:

Sacerdote:    Ascolta, Signore Dio mio, dalla Tua santa dimora e dal trono della gloria del Tuo regno e manda con misericordia la Tua santa benedizione su questa/e icona/e.
Nell'aspersione di quest'acqua benedicila/e e santificala/e.
Dalle (dà loro) la forza di guarigione che allontana ogni malattia, infermità e macchinazione diabolica da tutti coloro che accorreranno ad essa/e e ti imploreranno davanti ad essa/e.
Te lo chiediamo e ci rivolgiamo a Te: che la loro supplica sia sempre ascoltata e ben accolta.

Ora il Sacerdote prosegue ad alta voce:

Per la grazia e la misericordia del tuo unigenito Figlio, con il quale Tu sei benedetto e con il tuo santo e vivificante Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli.
Coro:Amen

Ora il Sacerdote asperge le icone con l'acqua santa e dice con forza:

Sacerdote:    Questa/e icona/e è (sono) benedetta/e per la grazia del Santissimo Spirito e per l'aspersione di quest'acqua santa, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Questa/e icona/e è (sono) benedetta/e per la grazia del Santissimo Spirito e per l'aspersione di quest'acqua santa, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Questa/e icona/e è (sono) benedetta/e per la grazia del Santissimo Spirito e per l'aspersione di quest'acqua santa, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Coro   Amen

Sacerdote:    Veneriamo la Tua purissima immagine, o Buono, chiedendo perdono delle nostre colpe, o Cristo Dio.
Hai voluto infatti liberamente salire con il Tuo corpo sulla Croce per liberare dalla schiavitù del nemico coloro che Tu hai plasmato. Perciò con riconoscenza gridiamo a Te: hai riempito di gaudio l'universo, o nostro Salvatore, venuto a salvare il mondo

Ora il Sacerdote parla brevemente ai presenti prima di congedarli.

Sacerdote:    Colui che prima della sua passione ha riprodotto su un lino l'immagine del suo purissimo volto divino e umano, Cristo nostro vero Dio, per le preghiere della sua immacolata Madre e di tutti i suoi Santi, abbia pietà di noi e ci salvi, come buono e amico degli uomini.

I presenti si avvicinano per il bacio dell'icona mentre il coro intona il canto finale.