Simbologia in iconografia

L’antropologia cristiana antica indica l’essere umano come costituito di tre dimensioni: corpo, anima e spirito. Lo stesso procedimento pittorico segue un itinerario simbolico secondo queste tre dimensioni:
CORPO – sono le campiture di colore  e la struttura dell'icona.
ANIMA – sono gli schiarimenti, cioè le luci danno anima e vita alla materia
SPIRITO – sono le lumeggiature, la somiglianza (i tratti vivi mostrano la somiglianza che lo Spirito ha conferito all’uomo).

Addentrandoci nell'iconografia scopriamo che nell’icona ogni cosa ha un suo significato simbolico.
- La tavola simboleggia il legno della Croce.
- La tela che riveste la tavola rappresenta il sacro lino su cui fu impresso il volto del Cristo.
- Il gesso (leukas) con cui è rivestita la tela, è simbolo della pietra angolare che è Cristo.
- L’emulsione all'uovo utilizzata per miscelare i pigmenti, indica la Pasqua, la nuova vita in Cristo. Nell'uscita del pulcino dall'uovo i primi cristiani raffiguravano un'espressiva simbologia della resurrezione di Cristo. Il vino che si mischia all’uovo è simbolo del sangue eucaristico di Cristo. Le gocce di lavanda ricordano il profumo utilizzato dalla Maddalena per Gesù.

- I colori materializzano la luce increata.

Nelle icone bizantine il significato dei colori è sempre molto profondo con un  valore altamente simbolico e ultraterreno. I passi da seguire nel dipingere un'icona sono significativi, infatti si inizia sempre con dei colori molto scuri. Per il volto ad esempio, si parte con un verde abbastanza scuro chiamato 'sankir', sul quale si fanno vari passaggi e schiarimenti portandolo pian piano  alla luce. Un po' come avviene nel cammino di conversione, dove il peccato viene illuminato dall’amore di Cristo che ci rinnova.

Qualche breve annotazione sui colori.
Oggi possiamo disporre di una miriade di sfumature di colori, c'è solo l'imbarazzo della scelta, mi limito qui ad indicarne alcuni utilizzati dagli antichi iconografi, ma anche dai contemporanei.
L'iconografo nella scelta dei colori deve attenersi a precisi canoni in quanto, come già detto, l'utilizzo del colore non ha solo una valenza estetica, ma esprime anche il mondo trascendente. Ad ogni personaggio religioso sono stati attribuiti colori specifici con cui abitualmente sono stati raffigurati nei secoli. 
Quattro sono i grandi gruppi in cui vengono suddivise le immagini, esse simboleggiano: la luce, se sono bianche - l'oro, se sono gialle - il fuoco, se sono rosse - e l'anima e la giovinezza se sono verdi.

ORO è pura luce, luce immateriale. Non è considerato un colore è il simbolo della Presenza del Divino.  

BIANCO nel passato simboleggiava la divinità e tutt'ora è il colore del mondo divino. E' simbolo di purezza e calma, ma anche di dinamismo. Per la sua assenza di colorazione, appare vicino alla luce stessa tant'è che è considerato al pari della luce, la cui essenza è di trasmettere e di avanzare nello spazio. In molte icone della Risurrezione, la veste di Cristo è bianca, bianche sono le vesti liturgiche dei capi della Chiesa bizantina con croci nere richiamano la gloria e la passione del Signore. Rappresenta anche il colore di quelli che sono penetrati dalla luce di Dio, il colore dell'innocenza ed anche la gioia delle grandi feste liturgiche. Ma oltre a simboleggiare luce, gloria e potenza divina, è anche il colore della distruzione del mondo terrestre.

BLU rappresenta la trascendenza e l’ineffabilità divina. Lo troviamo nell’hymation del Pantokrator, nella mandorla del Cristo delle potenze. Gesù è raffigurato vestito di blu durante i tre anni della sua predicazione. Maria dopo la morte di Cristo spesso è raffigurata in blu.
ROSSO ricorda il sangue e quindi richiama alla vita. E' un colore che si impone e viene usato anche come fondo dell'icona.
VERDE è il simbolo della vita creata, della terrae della natura, dello Spirito Santo che dona la vita.
Nel Cristianesimo il verde simboleggia la rigenerazione della coscienza, la carità e la speranza.
GIALLO spesso sostituisce l’oro nel fondo della tavola, in una tonalità calda quasi arancione lo troviamo nel clavo di Cristo o nelle vesti del Cristo in gloria.
ROSSO PORPORA è il colore della regalità, del chitone del Cristo, del maphorion della Vergine e spesso dell’abito monastico.
CINABRO rosso fuoco, è il colore dei serafini, simbolo dell’amore divino.
NERO raffigura la notte, la quasi assenza di luce, gli inferi, le grotte spesso hanno un interno nero. Anche
la grotta della Natività, per ricordare che Cristo nasce «per illuminare coloro che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace» (Lc 1,79)
 

Nessun commento:

Posta un commento